Secchezza oculare, un fastidioso problema

A cura della Dottoressa Marta Donadi
Articolo “Secchezza oculare, un fastidioso problema” – tratto dal Basso Vicentino

La dislacrimia è problema sempre più sentito sopratutto dopo i 40 anni.
La Dottoressa Marta Donadi ci chiarisce alcuni aspetti e ci fornisce validi consigli

Come sono collegati secchezza oculare e sostituti lacrimali?

La lacrima è la principale protezione dell’occhio verso tutti gli agenti aggressivi del mondo esterno, protegge la cornea che è la membrana ottica e trasparente che riveste la parte anteriore dell’occhio permettendo una visione ottimale proteggendola dalla disidratazione e l’opacizzazione.

Nella lacrima sono presenti tre strati:

  • Uno strato lipidico
  • Uno strato acquoso
  • Uno strato mucinico

Quando la lacrima non viene prodotta nella maniera bilanciata o quando l’occhio, per diversi motivi, non è più in grado di compiere il naturale ammiccamento quale azione necessaria per ridistribuire e ricostituire il sottile strato di lacrima, in questo caso che possiamo parlare di occhio secco.

Quali sono i sintomi dell’occhio secco?

I sintomi più comuni sono:

  • Bruciore dell’occhio;
  • Arrossamento;
  • Sensazione di fastidio;
  • alterazione della vista;
  • sensazione di corpo estraneo negli occhi;
  • sensibilità alla luce

E quali sono le cause?

La sindrome di occhio secco si può presentare con differente livello di gravità a volte variabili a seconda del periodo; principalmente le cause sono queste:

  • Infiammazioni della superficie oculare;
  • Congiuntivite allergica;
  • Squilibri ormonali e metaboliche;
  • Terapie farmacologiche locali o generali prolungate;
  • Stile di vita e abitudini errate;
  • Uso massiccio di lenti a contatto;
  • Un’alimentazione povera di acqua, di frutta e verdura;
  • Un ambiente lavorativo o casalingo con aria troppo secca;
  • Un utilizzo prolungato e ravvicinato di device come computer, tablet e smartphone.

A cosa servono i sostituti lacrimali?

I sostituti lacrimali o lacrime artificiali servono a ricostituire o stabilizzare il film lacrimale.
Sono il trattamento di prima linea per la secchezza oculare.

I principali componenti dei sostituti lacrimali vanno a colmare le carenze su uno o più dei tre strati della lacrima rimanente.

L’applicazione regolare e periodica di questo tipo di sostituti artificiali può ristabilire una situazione disagevole di secchezza dell’occhio ripristinando le membrane ottiche fondamentali per la nostra visione.

Sono quindi dei grandissimi alleati per la salute ed il benessere degli occhi.

Cosa contengono i sostituti lacrimali?

La composizione delle lacrime artificiali è molto particolare, la maggior parte sono composti da acqua, sali minerali, polimeri come acido ialuronico abbinati ad alcuni conservanti quando essi non siano in flacone monodose; a questi principali si associano componenti specifici per il ripristino puntuale di ogni strato deficitario.

Generalmente, le lacrime artificiali possono avere consistenza gelatinosa o una consistenza molto più acquosa a seconda della composizione e necessità di impiego.

L’uso del conservante deve essere associato quando l’applicazione diventa necessaria per scongiurare la proliferazione dei batteri una volta aperta la confezione.

Come si sceglie il sostituto lacrimale corretto?

Sul mercato esistono moltissimi prodotti differenti per formulazione in quanto ogni disfunzione deve essere trattata con il suo preciso principio attivo, proprio per questo è bene rivolgersi allo specialista che effettuerà i test lacrimali e individuerà quale strato della lacrima provoca il fastidioso occhio secco.

Dopo l’anamnesi e la valutazione dei fattori di rischio vengono eseguiti i test che consistono in:

  • Esame qualitativo delle varie componenti del film lacrimale;
  • Esame quantitativo del film lacrimale;
  • Meibografia che valuta lo stato di “salute” delle ghiandole presenti nel bordo palpebrale

E’ importante intraprendere lo studio del film lacrimale con lo specialista optometrista o contattologo soprattutto quando si desidera indossare lenti a contatto ed eventualmente affiancare a quest’ultime l’uso del sostituto lacrimale più adatto.

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